Monte Minerva diventa un polo della sostenibilità

11.04.2012 16:34

 

L’assessorato regionale alla difesa all’Ambiente ha pubblicato la graduatoria finale per gli interventi di sostenibilità nelle strutture pubbliche dei Centri di educazione all’ambiente e alla sostenibilità.

Al Comune di Villanova è stato concesso un finanziamento di 125.000 euro per il completamento del Centro di Educazione Ambientale di Monte Minerva.

Per l’assessore ai lavori pubblici di Villanova Gianni Sogos, “l’obiettivo è potenziare e adeguare il livello infrastrutturale e strumentale dei Ceas, per migliorare la qualità dell’offerta educativa e, al contempo, ridurre gli impatti ambientali dell’edificio che ospita il Ceas in modo che l’edificio stesso sia esempio di sostenibilità ambientale”.

Il compendio di Monte Minerva costituisce una delle aree ambientali di maggior pregio dell’intera Sardegna. In essa si concentrano aspetti diversi del paesaggio, di interesse faunistico e arboreo, di storia e di tradizioni. L’insediamento, nato come contea di tipo feudale (vi sono esposti i documenti e le fotografie dei Savoia mentre partecipano alle battute di caccia grossa in quella che era una delle loro mete preferite in Sardegna), successivamente è stato assorbito dalla riforma agraria per poi ritornare, dopo complesse vicende, alla comunità di Villanova Monteleone.

Il titolo del progetto “Ritornare a Minerva” sta a significare il lungo percorso che ha riportato queste terre dopo le occupazioni dei braccianti e dei pastori, alla proprietà del Comune. Gli edifici aziendali, abbandonati e andati in rovina, sono stati quasi tutti recuperati; sono utilizzabili il palazzo nobile, divenuto albergo con annesso ristorante, le scuderie, il grande magazzino trasformato in centro congressi e sede del Ceas, le aree per escursioni nella natura, il percorso equestre con impianti sportivi polivalenti, l’antico caseificio ed il roseto medievale, uno dei motivi di attrazione nel compendio. Vi ha sede anche il perimetro forestale dell’Ente Foreste della Sardegna.

L’attuale progetto si propone di recuperare un edificio secondario e trasformarlo in centro di accoglienza e prima informazione costituito da ufficio, locale per l’esposizione e due aule didattiche da utilizzare per le attività delle classi della scuola dell’obbligo.

Con l’apertura dei nuovi locali, il Ceas potrà realizzare percorsi di educazione ambientale, con l’utilizzo di tecniche innovative, come ad esempio l’uso di pannelli termici realizzati con gli scarti della lavorazione della lana di pecora. Particolare attenzione è stata rivolta agli interventi sull’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili, oltre al risparmio e recupero della risorsa idrica.

Fonte La Nuova Sardegna